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60 CFU per l’insegnamento: dove prenderli e come conseguirli

Guida completa ai 60 CFU per l’insegnamento: dove prenderli e come conseguirli

Guida completa ai 60 CFU per l’insegnamento: dove prenderli e come conseguirli

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Sulla Gazzetta Ufficiale del 25 settembre 2023 è stato finalmente pubblicato il Decreto 60 CFU relativo ai percorsi di abilitazione per gli insegnanti, i quali erano previsti dalla riforma del reclutamento contenuta nel PNRR. Il decreto espone gli argomenti inerenti ai CFU da raggiungere e traccia gli obiettivi del percorso formativo per i docenti. Secondo quanto emanato, d’ora in poi bisognerà seguire dei corsi da 60 CFU per l’insegnamento (oppure da 30/36 CFU): andiamo a vedere come funzionano.

In questa guida:

Corso 60 CFU per l’insegnamento: come funziona

Chi intende diventare insegnante deve affrontare uno specifico corso da 60 CFU per l’abilitazione all’insegnamento. Infatti, i docenti dovranno raggiungere 60 CFU per poter insegnare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, rispettando gli obiettivi annunciati dal PNRR.

Il corso per l’abilitazione alla docenza prevede un percorso accademico in cui verranno studiate specifiche discipline. La struttura del corso prevede l’assegnazione di CFU/CFA relativi a discipline generiche, metodologie didattiche delle discipline di riferimento delle classi di concorso e a un tirocinio (con CFU si intendono i Crediti Formativi Universitari, mentre CFA identifica i Crediti Formativi Accademici).

Una volta frequentate regolarmente tutte le lezioni in cui il tasso minimo di presenza per ogni materia è del 70%, sarà possibile accedere alla prova finale. Questa consiste nell’esporre una attenta analisi sul tirocinio affrontato, con una successiva simulazione didattica. La simulazione per il raggiungimento dei 60 CFU per l’insegnamento dovrà essere fondata su un progetto basato sulle metodologie didattiche apprese durante il corso.

Corsi per l’abilitazione all’insegnamento: tutte le opzioni

Oltre ai corsi da 60 CFU per i docenti, il DPCM ha esposto anche altri corsi disponibili per raggiungere l’idoneità all’insegnamento, dedicati ad esempio a docenti già abilitati. Andiamo a vedere in cosa consistono esattamente:

Percorsi da 30 CFU per docenti abilitati

Tale percorso formativo è programmato solo per gli insegnanti che hanno già ottenuto l’idoneità all’insegnamento e desiderano conseguire maggiori conoscenze e competenze nella loro disciplina di indirizzo, ampliando così il proprio bagaglio conoscitivo.

Percorsi da 30 cfu per docenti con 3 anni di esperienza

Questa tipologia di corso sarà destinata agli insegnanti che vantano almeno tre anni di esperienza nel settore didattico oppure a coloro i quali hanno superato la prova per il concorso denominato “straordinario bis”.

Percorsi da 30 cfu per neolaureati o per chi non ha i 24 CFU

Tutti coloro che hanno appena concluso il percorso universitario oppure che non hanno gli attributi previsti dal DPCM, poiché non sono riusciti ad acquisire i 24 CFU per l’insegnamento entro ottobre 2022, potranno intraprendere il percorso da 30 CFU.

Percorsi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA

Esistono anche percorsi post concorso. Infatti, i docenti che sono riusciti a vincere il concorso, ma non hanno ancora ricevuto l’abilitazione all’insegnamento, potranno frequentare il corso da 30 CFU.

60 CFU per l’insegnamento: dove prenderli

Dove prendere i 60 CFU per l’insegnamento? Tutti i corsi relativi all’ottenimento dei 60 CFU saranno forniti dalle università o dagli istituti AFAM che si organizzeranno sotto forma di Centri Multidisciplinari.

Tutti i centri abilitati per il rilascio dell’abilitazione all’insegnamento con i 60 CFU dovranno essere accreditati dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) e le varie sedi si dovranno attenere alle normative previste dal DPCM con un controllo costante da parte dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca).

I corsi accademici volti alla formazione dei nuovi docenti che opereranno nelle scuole secondarie di primo e secondo grado potranno rilasciare i 60 crediti per insegnare grazie al via libera da parte del DPCM e successivamente al controllo dell’istituzione ANVUR.

Tutte le attività didattiche sono inoltre regolamentate dall’Art. 2-bis comma 1 del D.lgs. 59/2017, che riporta:” I percorsi sono svolti interamente in presenza o, esclusivamente per le attività diverse dalle attività di tirocinio e di laboratorio, con modalità telematiche in misura, comunque, non superiore al 20% del totale”. In più, per gli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025, fino al 50% delle lezioni è effettuabile tramite connessioni telematiche in tempo reale.

Quindi sarà possibile conseguire i 60 CFU per l’insegnamento online ma solo in parte. E per quanto riguarda i 60 CFU e l’università telematica? Al momento, diverse università online come Pegaso, Mercatorum, San Raffaele e UniFortunato hanno presentato domanda al MUR costituendo dei Centri Multidisciplinari atti e erogare i nuovi percorsi abilitanti, in modo da continuare il processo che avevano avviato in passato con i corsi da 24 CFU per l’insegnamento.

60 CFU per l’insegnamento 2023: come ottenerli

Per accedere al corso di abilitazione all’insegnamento di 60 crediti gli aspiranti docenti dovranno avere specifici requisiti. Potranno accedere al percorso formativo gli insegnanti che hanno conseguito già un titolo accademico idoneo ai 60 CFU per l’insegnamento, rispettando il DPR 19/2016 con la successiva modifica del DM 259/2017, quindi la laurea magistrale con eventuali crediti aggiuntivi previsti per l’ammissione.

Inoltre, potranno avere accesso tutti i docenti che sono in possesso di un diploma tecnico-professionale ITP. In seguito, possono presentarsi al corso gli alunni universitari che non hanno ancora conseguito la laurea magistrale oppure tutti gli iscritti al corso magistrale a ciclo unico, che però sono già in possesso di 180 CFU.

Per ottenere i 60 CFU per insegnare, saranno riconosciuti ulteriori crediti formativi come 24 CFU o CFA raggiunti dal previgente regolamento, necessitando però di altri 10 CFU o CFA conseguibili dal servizio di tirocinio diretto. Inoltre, sarà riconosciuto l’accesso per l’abilitazione da 60 CFU chi ha crediti formativi universitari e accademici ottenuti nei precedenti percorsi di laurea, che però devono rientrare nei parametri espressi dal DPCM vigente nella sezione A, secondo le linee guida della sezione B.

Ai fini del conseguimento dei 60 CFU per l’abilitazione potranno essere riconosciuti un massimo di 12 CFU nel settore delle scienze dell’educazione, 5 CFU per il servizio di tirocinio e, infine, possibili crediti formativi per il dottorato.

24 CFU o 60 CFU: cosa cambia con il Decreto

In sostanza, cosa cambia passando da 24 CFU a 60 CFU? Vediamo insieme le principali differenze tra i 24 o i 60 CFU per insegnare:

  • i 24 CFU erano propri di un requisito di accesso a concorsi e graduatorie ma non erano ricollegabili a un percorso completo di abilitazione all’insegnamento, come sono invece i 60 crediti per l’insegnamento.
  • i 24 CFU consentivano l’iscrizione alle graduatorie secondarie per supplenze provinciali (GPS), mentre chi possiede un’abilitazione all’insegnamento con 60 CFU potrà iscriversi direttamente nella prima fascia delle GPS.
  • ciò che viene programmato nei corsi per insegnamento da 60 CFU rappresenta una visione più completa e ampia rispetto a quanto era presente nei corsi da 24 CFU.
  • i 60 CFU sono specifici per ogni classe di concorso (a cui si accede con un titolo di studio preso in una determinata classe di laurea), mentre il programma dei 24 CFU era applicabile a tutte le classi.

Inoltre, non è del tutto veritiera l’affermazione che i 24 crediti, grazie alla nuova riforma, possano diventare “automaticamente” 60 CFU. Per la precisione, chi frequenta i corsi da 60 CFU riceverà una formazione abilitante completa, mentre i percorsi intermedi da 24, 30 o 36 crediti identificano una strada che è di per sé parziale o che richiede altri requisiti di preparazione.

Tempistiche dei percorsi abilitanti

Ogni anno, il MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) riferisce al MUR il numero del personale docente necessario in base ai posti disponibili, entro e non oltre il mese di febbraio. Dopo aver annunciato l’ordinanza, che stabilisce i 60 CFU per l’insegnamento, si potrà autorizzare l’avvio dei corsi di formazione per i 60 CFU formativi nelle università abilitate e negli istituti AFAM. Attualmente non c’è ancora un’indicazione ufficiale, ma con tutta probabilità questi corsi dovrebbero partire fra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024.

Secondo quanto previsto dal DPCM, i primi percorsi abilitanti da 60 CFU dovranno concludersi entro il 31 maggio 2024, mentre i percorsi da 30 CFU/CFA dovranno concludersi entro il 28 febbraio 2024.

Durante questa fase transitoria, potranno accedere ai concorsi abilitanti all’insegnamento coloro che hanno i 30 CFU/CFA oppure i 24 CFU/CFA raggiunti entro e non oltre il 31 ottobre 2022. I vincitori del concorso saranno assunti con contratto fino al 31 agosto, ma nell’anno di assunzione a tempo determinato dovranno integrare con i 30 o i 36 CFU/CFA, se mancanti, la formazione per ottenere l’abilitazione. In seguito, verranno assunti in ruolo per un anno di prova: se superato, saranno confermati.

Costi corso 60 CFU

Il DPCM ha esposto inoltre i costi dei singoli corsi abilitanti per l’insegnamento. Prima i corsi per i 24 CFU avevano un prezzo massimo pari a 500 euro, mentre ora i costi sono aumentati. Ecco in cosa consistono esattamente:

  • il corso da 60 CFU avrà un prezzo massimo di 2.500 euro;
  • chi sta frequentando ancora il percorso universitario magistrale simultaneamente alle lezioni per l’idoneità alla docenza pagherà 2.000 euro;
  • per coloro con la specializzazione al sostegno, gli insegnanti che intendono conseguire un’altra abilitazione e i docenti che dopo il concorso faranno i corsi da 30 CFU il costo massimo sarà di 2.000 euro.

Inoltre, per accedere ai test conclusivi dei corsi di abilitazione, sempre secondo il DPCM, si dovrà versare una quota pari a 150 euro.

60 CFU: materie

I 60 CFU per l’insegnamento previsti dal DPCM sono suddivisi in molteplici materie e CFU/CFA, ovvero:

  • 10 CFU/CFA nell’area pedagogica
  • 3 CFU/CFA corrispondenti alla formazione inclusiva con BES
  • 3 CFU/CFA in materie linguistico-digitali
  • 4 CFU/CFA in discipline relative alle scienze umane (sociologia, psicologia e antropologia)
  • 2 CFU/CFA in metodi volti alla didattica
  • 2 CFU/CFA di legislazione scolastica
  • 16 CFU/CFA nella classe di concorso interessata, per tutte le materie di indirizzo specializzate nelle discipline e tecniche da applicare in ambito scolastico
  • 20 CFU/CFA di tirocinio (15 crediti di tirocinio diretto e 5 di indiretto)

Andiamo a vedere meglio in cosa consisterà il tirocinio dei corsi da 60 CFU, insieme all’esame finale.

Tirocinio e prova finale corso 60 CFU

Durante i corsi da 60 CFU per l’abilitazione all’insegnamento, sarà obbligatorio praticare un periodo di tirocinio diretto e indiretto, le cui ore complessive sono pari a un numero di 12 ore per ogni CFU o CFA di tirocinio e sono da svolgersi in presenza.

Durante il praticantato, all’aspirante docente desideroso di ottenere i 60 crediti per l’insegnamento, verrà associato un tutor. Il responsabile del tirocinio dovrà in seguito compilare un documento annotando tutte le competenze apprese dal tirocinante.

Per quanto riguarda la prova finale del corso d’abilitazione all’insegnamento di 60 CFU, sarà caratterizzata da un test scritto e da una simulazione di una lezione. La prova in forma scritta sarà un elaborato sull’intero percorso di tirocinio. Qui, il candidato dovrà esporre una propria analisi sulle esperienze riscontrate durante il praticantato.

La simulazione durerà 45 minuti in cui sarà presentato il progetto didattico, con all’interno i contenuti previsti e appresi dall’aspirante insegnante, insieme all’ausilio di strumenti tecnologici e multimediali. Per essere ammessi e abilitati all’insegnamento, le due prove d’esame per i 60 CFU dovranno avere una valutazione complessiva di 7/10.

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