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Come diventare Insegnante di Sostegno nel 2024: requisiti, stipendio e concorsi

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L’insegnante di sostegno svolge un ruolo essenziale nel sistema educativo, essendo responsabile dell’assistenza e del supporto agli studenti con disabilità. Questo professionista lavora a stretto contatto con gli studenti, i loro genitori, gli insegnanti e altri professionisti per creare un ambiente di apprendimento inclusivo e accessibile.

Come diventare insegnante di sostegno? Bisogna conseguire una laurea o un titolo idoneo all’insegnamento che permetta di accedere al TFA Sostegno (Tirocinio Formativo Attivo), e infine superare un concorso apposito.

Andiamo a vedere quindi i requisiti dell’insegnante di sostegno, il concorso per accedere alla professione e altri dettagli.

Cosa fa l'Insegnante di Sostegno: competenze e compiti

Cosa fa l’insegnante di sostegno? Innanzitutto, deve avere una solida conoscenza delle diverse tipologie di disabilità e delle strategie didattiche più efficaci per rispondere alle esigenze individuali degli studenti. Questo include la capacità di adattare i materiali didattici e di utilizzare tecnologie assistive.

Inoltre, deve possedere ottime capacità comunicative e relazionali, in quanto il ruolo dell’insegnante di sostegno è basato sull’interazione con studenti, famiglie e altri professionisti.

A tal proposito, ricordiamo che la figura dell’insegnante di sostegno assegnata alla classe risulta contitolare, corresponsabile e un docente di tutti gli alunni, non solo dell’alunno con disabilità.

In generale, i compiti di un insegnante di sostegno variano a seconda delle necessità dello studente e possono includere:

Supporto didattico individualizzato: tra le competenze dell’insegnante di sostegno troviamo il fornire assistenza personalizzata durante le lezioni, adattando il contenuto e il metodo di insegnamento.

Elaborazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI): creare e aggiornare il PEI in collaborazione con il team educativo, basandosi sulle valutazioni degli specialisti e sulle esigenze specifiche dello studente.

Integrazione scolastica: favorire l’integrazione dello studente nell’ambiente scolastico, promuovendo la sua partecipazione attiva e l’interazione con i compagni.

Consulenza e formazione: fornire supporto e formazione agli insegnanti di classe e al personale scolastico riguardo le strategie di inclusione e le esigenze specifiche degli studenti.

Collaborazione con professionisti esterni: tra i doveri dell’insegnante di sostegno ritroviamo l’interazione con terapisti, psicologi e altri professionisti coinvolti nel percorso educativo dello studente.

Partecipazione a riunioni e incontri: partecipare a incontri con i genitori e riunioni di coordinamento per discutere i progressi e le esigenze dello studente.

Promozione dell’autonomia e dell’autoefficacia: tra le mansioni dell’insegnante di sostegno c’è anche l’incoraggiare gli studenti a sviluppare l’autonomia e la fiducia in se stessi, fornendo loro gli strumenti per superare le sfide.

In ultimo, vediamo cosa non deve fare l’insegnante di sostegno: come prima cosa, non dovrebbe mai isolare lo studente dal resto della classe. È fondamentale che lo studente si senta parte integrante del gruppo, partecipando attivamente alle attività didattiche e sociali.

Un altro aspetto fondamentale è evitare di fare tutto al posto dello studente. L’obiettivo dell’insegnante di sostegno è quello di fornire gli strumenti e le strategie necessarie affinché lo studente possa diventare il più autonomo possibile. Allo stesso tempo, è importante stabilire obiettivi realistici e sfidanti, adattati alle capacità individuali dello studente, per promuovere la crescita e l’apprendimento.

Infine, quante ore lavora un insegnante di sostegno? Come tutti i docenti, i suoi orari sono indicati nell’articolo 28 del CCNL 2007, in base al quale l’attività di insegnamento si svolge in:

  • 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia;
  • 22 ore settimanali nella scuola primaria (più 2 ore di programmazione);
  • 18 ore settimanali nella secondaria di primo e secondo grado.

Adesso andiamo a vedere nel dettaglio cosa fare per diventare insegnante di sostegno.

In questa guida:

Come diventare Insegnante di Sostegno: i requisiti e il percorso necessario

Come fare per diventare insegnante di sostegno? Il primo passo è conseguire un titolo adeguato per accedere al TFA Sostegno, che cambia a seconda di dove si intende esercitare la professione.

Gli aspiranti insegnanti di sostegno della scuola primaria devono infatti ottenere uno di questi due titoli:

  • laurea in Scienze della Formazione Primaria o titolo conseguito all’estero e riconosciuto equipollente;
  • diploma magistrale di Scuola magistrale oppure di Liceo socio-psico-pedagogico, conseguito prima dell’anno scolastico 2001-2002.

Invece i futuri insegnanti di sostegno della scuola secondaria di primo o secondo grado devono avere:

  • abilitazione specifica sulla classe di concorso;
  • una laurea magistrale biennale o a ciclo unico di qualsiasi tipo.

Queste lauree sono presenti anche nelle università telematiche riconosciute dal Miur, che in più offrono anche diversi master e corsi per insegnanti di sostegno: compila il form presente in pagina per ricevere più info al riguardo.

Precisiamo che fino al ciclo VIII del TFA Sostegno oltre la laurea venivano richiesti anche i 24 CFU, ma è probabile che con la pubblicazione del bando IX ciclo agli aspiranti docenti verranno richiesti i 60 CFU per l’insegnamento.

E fino all’anno scolastico 2024/25 gli ITP (Insegnanti tecnico-pratici) possono accedere al percorso di specializzazione TFA con il solo diploma, dopo dovranno essere in possesso di una laurea triennale più l’abilitazione per la specifica classe di concorso.

Dopo aver ottenuto il titolo consono, il candidato deve conseguire l’abilitazione per insegnante di sostegno. Questa si ottiene iscrivendosi e completando con successo il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) per il sostegno, un percorso di specializzazione che fornisce le competenze specifiche necessarie per lavorare con studenti con disabilità.

Chi supera con successo il TFA Sostegno può accedere al concorso per insegnanti di sostegno.

TFA Sostegno: come funziona e a cosa serve

Il TFA Sostegno è un percorso universitario a numero chiuso, che richiede ai candidati di superare una selezione basata su titoli ed esami, stabiliti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Il processo selettivo include una prova preselettiva, una scritta e una orale.

La prova preselettiva consiste in 60 domande a risposta multipla, focalizzate su competenze linguistiche, socio-psico-pedagogiche, didattiche, empatia e intelligenza emotiva. Il test scritto approfondisce gli stessi argomenti, mentre l’orale esamina anche le motivazioni dei candidati.

Una volta superata la fase selettiva, i candidati intraprendono un anno formativo di 8 mesi, accumulando 60 CFU attraverso lezioni, laboratori, tirocini e una prova finale.

Le lezioni coprono vari campi disciplinari, tra cui pedagogia speciale, psicologia dello sviluppo, diritto pubblico e neuropsichiatria infantile. Ci sono poi 9 laboratori da 1 CFU ciascuno.

I tirocini hanno una durata complessiva di 300 ore, corrispondenti a 12 CFU. Il tirocinio diretto (150 ore) deve durare non meno di 5 mesi e viene effettuato presso le istituzioni scolastiche, mentre il tirocinio indiretto (150 ore) è supervisionato dai docenti del TFA e si svolge presso gli atenei e le sedi del tirocinio.

Fino al 31 dicembre 2024 accedono direttamente ai percorsi di specializzazione su sostegno, senza effettuare le prove, gli aspiranti docenti con almeno 3 anni di servizio su posto di sostegno conseguiti negli ultimi 5 anni.

Concorsi per Insegnanti di Sostegno: a quali bandi si può accedere?

Per entrare nella scuola pubblica come insegnante di sostegno, è necessario superare un concorso. I concorsi per insegnanti di sostegno sono banditi periodicamente dal Ministero dell’Istruzione e sono aperti a coloro che hanno completato il TFA.

Il nuovo concorso per l’immissione in ruolo di docenti di sostegno dovrebbe tenersi nel 2024. Questo concorso, parte di un piano di assunzioni per 25.000 insegnanti di sostegno stabilito dalla Legge di Bilancio 2021, mira a formare graduatorie regionali aggiornate biennalmente.

I candidati al concorso devono possedere una specializzazione adeguata e possono presentare domanda per una sola regione, anche se il concorso è bandito a livello nazionale. Tuttavia, è possibile scegliere una regione per infanzia e primaria e una per secondaria, dato che si tratta di due bandi distinti.

Di fatto, per la scuola secondaria si può partecipare al concorso sostegno di primo grado e al concorso sostegno di secondo grado se si possiede un titolo per entrambi i gradi e se i posti vengono banditi per entrambe le procedure nella stessa regione.

Invece per la scuola dell’infanzia e primaria, si può partecipare sia al concorso sostegno infanzia che al concorso sostegno primaria, se in possesso di entrambi i titoli e le procedure sono bandite nella stessa regione.

Coloro che si sono specializzati all’estero possono partecipare a pieno titolo solo se hanno ottenuto il riconoscimento della specializzazione. Altrimenti possono partecipano con riserva, in attesa che il titolo sia riconosciuto.

La domanda di partecipazione si invierà in modalità telematica, probabilmente tramite la piattaforma web dedicata a concorsi e procedure selettive del MIM. Le prove del concorso sono due, una scritta e una orale.

Le graduatorie degli insegnanti di sostegno sono formulate per titoli e su base regionale.

Il processo post superamento del concorso per insegnanti di sostegno si articola in questo modo:

  • supplenza annuale
  • un periodo di formazione e prova
  • una prova disciplinare di idoneità

Coloro che superano tutte le fasi saranno assunti a tempo indeterminato.

Diventare insegnante di sostegno senza abilitazione

Gli insegnanti supplenti, spesso all’inizio della loro carriera, possono trovarsi a insegnare materie diverse dalla loro specializzazione a causa della carenza di insegnanti di sostegno nelle scuole italiane.

Per candidarsi a queste posizioni, possono inviare una messa a disposizione (MAD) specificando la disponibilità anche per il sostegno. Nonostante la priorità sia per i docenti qualificati in sostegno, in loro assenza vengono considerati anche insegnanti non specializzati.

Stipendio insegnante di sostegno: quanto guadagna?

Dopo aver visto come diventare insegnante di sostegno, vediamo anche quanto guadagna.

Lo stipendio di un insegnante di sostegno in Italia varia a seconda di diversi fattori, come l’anzianità di servizio, il livello di istruzione e il tipo di contratto. In generale, gli insegnanti di sostegno nella scuola pubblica iniziano con uno stipendio base che può essere incrementato nel tempo attraverso l’anzianità di servizio e altri bonus o indennità.

Un insegnante di sostegno all’inizio della carriera può guadagnare circa 780 euro netti al mese, mentre con l’aumentare dell’esperienza, lo stipendio può crescere fino a 1.400 euro per 4-9 anni di servizio, e ulteriormente fino a 1.600-2.100 euro per carriere più lunghe.

Inoltre, vi sono differenze salariali a seconda del livello scolastico: gli insegnanti di sostegno nelle scuole primarie guadagnano in media 1.360 euro al mese, mentre quelli nelle scuole secondarie di primo e secondo grado guadagnano rispettivamente circa 1.500 e 1.540 euro.

C’è anche la questione dello stipendio dell’insegnante di sostegno con MAD: per una supplenza di 18 ore vengono distribuiti più di 1400 euro.

Se hai bisogno di maggiori informazioni su come diventare insegnante di sostegno e sulle lauree online adatte a perseguire questo scopo, compila pure il form presente in pagina: in questo modo riceverai al più presto una consulenza gratuita da un nostro orientatore.

 

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