Obiettivi Formativi
Il Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica San Raffaele (classe L-9 – Ingegneria Industriale) ha l’obiettivo di formare ingegneri junior in grado di progettare, sviluppare, gestire e manutenere dispositivi e tecnologie destinate all’ambito medico e sanitario. L’approccio formativo è fortemente interdisciplinare e integra conoscenze dell’ingegneria industriale e dell’informazione con competenze nei settori della biologia e della medicina. Il corso intende fornire una solida preparazione nelle discipline scientifiche di base (matematica, fisica, chimica e informatica) e nei principi ingegneristici fondamentali, necessari per affrontare lo studio dei dispositivi biomedici e dei sistemi per l’acquisizione e l’elaborazione di segnali e immagini in ambito clinico.
Le competenze acquisite permetteranno al futuro ingegnere biomedico di collaborare con personale sanitario, tecnici e aziende nella progettazione e gestione di tecnologie per la prevenzione, la diagnosi, la terapia e la riabilitazione. Il laureato sarà anche in grado di contribuire alla ricerca e all’innovazione tecnologica applicata alla medicina, migliorando l’efficacia dei trattamenti sanitari e il benessere dei pazienti.
Piano di studi
Il percorso formativo si sviluppa in tre anni e comprende corsi di base nel primo anno, insegnamenti ingegneristici nei settori industriale e dell’informazione nel secondo anno, e corsi specifici dell’ingegneria biomedica nel terzo. Il primo anno è dedicato alla costruzione delle basi scientifiche: matematica, fisica, chimica e informatica. Durante il secondo anno, lo studente affronta insegnamenti fondamentali per la formazione ingegneristica come la meccanica applicata, la termodinamica, l’elettronica e l’elaborazione dei segnali, oltre a un primo approccio alla biologia e alla fisiologia.
Questi corsi forniscono le competenze per modellare sistemi fisici e biologici, progettare semplici dispositivi elettronici e comprendere le basi del funzionamento del corpo umano. Nel terzo anno si affrontano i corsi caratterizzanti l’ingegneria biomedica, che introducono alla progettazione, gestione e sicurezza dei dispositivi e impianti tecnici ospedalieri, nonché agli aspetti gestionali e aziendali del settore biomedicale. Il percorso si conclude con un tirocinio pratico presso un’azienda sanitaria o del settore biomedico e con la prova finale, che consiste in un elaborato tecnico-scientifico.
Cliccando sul bottone qui sotto potrai trovare il piano degli studi di dettaglio, contenente la lista dei singoli insegnamenti previsti.
Sbocchi lavorativi
I laureati in Ingegneria Biomedica possono inserirsi direttamente nel mondo del lavoro oppure proseguire gli studi con una laurea magistrale. In ambito professionale, il corso prepara a operare nei settori dell’industria biomedica, della sanità pubblica e privata, e dei servizi tecnologici per la salute. I principali sbocchi lavorativi includono:
- le aziende che progettano e producono dispositivi medici;
- le imprese di servizi che si occupano della gestione tecnologica delle strutture sanitarie;
- le aziende sanitarie, all’interno dei reparti di ingegneria clinica;
- le società che commercializzano tecnologie biomediche, fornendo assistenza tecnica post-vendita.
I laureati possono inoltre trovare impiego come tecnici elettronici o tecnici di apparati per la diagnostica, e sono coinvolti nei processi di innovazione di prodotti e sistemi biomedicali, contribuendo al miglioramento continuo dell’assistenza sanitaria.
Requisiti di ammissione
Per accedere al Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica è necessario possedere un diploma di scuola secondaria di secondo grado o un titolo equivalente conseguito all’estero, riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente. È inoltre richiesto il possesso di competenze adeguate in matematica, fisica e chimica, nonché buone capacità logico-analitiche, che costituiscono la base per affrontare con successo gli studi ingegneristici. Le conoscenze iniziali sono verificate attraverso un test obbligatorio di accesso, che ha lo scopo di individuare eventuali carenze nelle discipline fondamentali.
In caso di esito negativo, vengono assegnati specifici obblighi formativi aggiuntivi (OFA) da colmare entro il primo anno del corso attraverso attività didattiche integrative. Questo sistema garantisce un accesso consapevole e una preparazione omogenea, favorendo il successo formativo e riducendo il rischio di abbandono.
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