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IUL: intervista al Magnifico Rettore Prof. Alessandro Mariani

Intervista al Magnifico Rettore di IUL Prof. Mariani: le attività dell’Ateneo, la sua storia e le sfide che lo attendono.

Intervista al Magnifico Rettore di IUL Prof. Mariani: le attività dell’Ateneo, la sua storia e le sfide che lo attendono.

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L’Università Telematica degli Studi IUL è un’università telematica pubblica non statale promossa dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) e dall’Università degli Studi di Foggia. L’Ateneo propone percorsi didattici online che assicurano un’esperienza di apprendimento flessibile in grado di assecondare le necessità di studenti e studentesse di ogni tipo.

Per conoscere in maniera più approfondita la storia, i punti di forza e i progetti di IUL, anche alla luce dell’Anno Accademico appena trascorso e in prospettiva futura, AteneiOnline ha intervistato il Magnifico Rettore dell’ Ateneo, Professor Alessandro Mariani:

 

Professor Mariani, benvenuto su AteneiOnline e grazie per aver accettato il nostro invito. L’Ateneo Telematico IUL nasce alla fine del 2005 con l’obiettivo di fornire ai propri iscritti una formazione con elevati standard e capace di poggiare su una struttura organizzativa moderna, tecnologicamente all’avanguardia e facilmente usufruibile.
In questi quindici anni di attività ci sono senza dubbio state delle evoluzioni importanti del settore della formazione online: ce ne vuole parlare?

Gli ultimi decenni hanno conosciuto una progressiva e radicale trasformazione della formazione in senso generale, con un sempre maggiore ricorso ad attività che vengono strutturate in modalità e-learning. Questo processo è stato agevolato dall’introduzione di piattaforme per la formazione a distanza dotate di strumenti che, oltre a garantire l’autoapprendimento, hanno facilitato la relazione tra docenti, tutor e studenti. Oggi molti ambienti online, e tra questi anche quello della nostra Università IUL, consentono di organizzare le attività in modo flessibile e dinamico, sia dal punto di vista del docente sia per gli studenti, che possono personalizzare lo studio in relazione alle loro esigenze.

 

Grande attenzione in IUL è posta sul valore didattico ed educativo dell’esperienza formativa: l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), partner dell’Ateneo, è da oltre 90 anni un punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia.
Quali sono gli aspetti principali che caratterizzano il vostro connubio?

La presenza all’interno del consorzio IUL di due soci pubblici, INDIRE e Università di Foggia, è indubbiamente una garanzia di qualità per l’Ateneo, che può contare su un’esperienza e una qualità come pochi altri Atenei telematici in Italia. In particolare, ci tengo a sottolineare il ruolo di INDIRE, un ente pubblico di ricerca scientifica che opera per innovare il mondo della scuola e dal 1925 osserva i fenomeni che riguardano l’evoluzione del sistema scolastico italiano. Negli ultimi anni, INDIRE ha conosciuto una crescita esponenziale non solo nella creazione di grandi reti di scuole e nella condivisione di metodologie didattiche e buone pratiche negli istituti scolastici, ma anche nella progettazione di attività con centri di ricerca e università a livello europeo e internazionale. A questa esperienza va aggiunto il recente ingresso nel consorzio IUL dell’Università di Foggia, una delle realtà più innovative in Italia sui temi della didattica a distanza applicata in ambito universitario. L’attuale configurazione di IUL, dunque, è il frutto di un’operazione di rilancio fortemente voluta qualche anno fa dal Presidente dell’Ateneo, Flaminio Galli, che ha consentito all’Università di posizionarsi nel panorama accademico come un soggetto affidabile e di qualità.

 

Il Covid-19 da oltre un anno catalizza la nostra attenzione e i nostri sforzi, nel tentativo di adattare abitudini e prassi consolidate ormai da tempo alle nuove esigenze dettate da questioni sanitarie: il lavoro, la socialità e lo studio sono stati i campi maggiormente interessati da un cambiamento tuttora in divenire. Come ha risposto l’ateneo telematico IUL a questa emergenza sanitaria?

L’arrivo del Covid-19 e le conseguenti chiusure hanno rappresentato per l’Università IUL, ma forse per tutte le telematiche e gli atenei “tradizionali”, una chiamata imperativa a colmare vuoti che si sono creati in brevissimo tempo. Una chiamata a non lasciare soli gli studenti, utilizzando strumenti di formazione online e potenziando le occasioni di incontro virtuale. Su questi aspetti, grazie a un modello formativo ampiamente consolidato e già utilizzato da anni, per IUL è stato molto semplice gestire l’emergenza, garantendo una continuità nella didattica online senza interruzioni e disagi per gli studenti. Nei primi mesi del lockdown abbiamo ovviamente potenziato i canali a livello di segreteria, per consentire il necessario supporto amministrativo e didattico. L’unico cambiamento in questi mesi ha riguardato la modalità di svolgimento degli esami, che giocoforza abbiamo dovuto prevedere attraverso un collegamento a distanza da casa.

 

Gli eventi che si sono susseguiti da marzo del 2020 ad oggi hanno evidenziato alcune carenze e ritardi nel nostro sistema didattico, ma le Università online si sono rivelate generalmente all’altezza della sfida posta dal Covid-19: qual è il contributo che l’esperienza di IUL può apportare nel percorso di costante rinnovamento della didattica, non solo universitaria, nel nostro paese?

Come dicevo, la forza dell’Università IUL è quella di poter contare sull’appoggio di un ente come INDIRE che fa dell’innovazione dei modelli didattici la propria mission di ricerca. Per questo, l’ateneo può vantare un modello didattico sempre all’avanguardia, garantito dalla ricerca scientifica in costante evoluzione. Oggi l’esperienza del Covid-19 ci suggerisce di migliorare alcuni fattori legati non solo alla relazione tra docenti e studenti, ma anche tra gli studenti e il personale amministrativo e di supporto, e quindi di associare un servizio ad un volto e a una voce riconoscibile. Il messaggio che vogliamo trasmettere è che IUL non è solo una semplice università che rilascia titoli, ma una comunità di persone e di professionisti che accoglie le diverse istanze di ogni studente.

 

Una domanda di carattere pratico: le università, anche quelle telematiche che erogano corsi di laurea a distanza, prevedono comunque sessioni d’esame in presenza. In quest’ultimo anno però si è spesso ricorso alla pratica degli esami on line. Con l’attenuarsi o, si spera, la fine dell’emergenza le opinioni sul mantenimento o meno per gli studenti della possibilità di dare esami online dividono opinione pubblica ed esperti: quale è l’opinione di IUL in merito?

Come accennato in precedenza, la soluzione per garantire la didattica durante l’emergenza Covid-19 è stata quella di consentire lo svolgimento di esami da casa. Quando supereremo la pandemia, cosa che spero avvenga al più presto, torneremo a organizzare gli esami in presenza per una serie di motivi che ritengo essenziali in un percorso universitario. In primo luogo, perché se da una parte ci adoperiamo per offrire una sempre maggiore flessibilità, autonomia e personalizzazione dell’apprendimento a distanza, dall’altra riteniamo che il contatto diretto e personale con gli studenti sia necessario. L’esame, quindi, non deve essere vissuto solamente come un momento di verifica, ma credo che possa rappresentare un’occasione preziosa per incontrarsi, confrontarsi e conoscersi. Per consentire tutto questo, oltre alle numerose sedi convenzionate già disponibili, stiamo costruendo delle partnership con diverse organizzazioni legate al mondo delle imprese con l’obiettivo di aprire nuovi poli tecnologici territoriali e offrire la possibilità agli studenti di avere un punto di riferimento “fisico” in tutte le regioni italiane.

 

L’ateneo da lei diretto attualmente eroga corsi di laurea Triennale, Magistrale e a ciclo unico in Scienze motorie, Scienze della Formazione, Scienze della Comunicazione, Psicologia, Economia, Giurisprudenza: ci sono ulteriori aree di studio in crescita e all’interno delle quali pensate di ampliare la vostra offerta formativa nel futuro prossimo o lavorerete per potenziare ancora di più quelle già attive?

In questi ultimi tre anni abbiamo arricchito notevolmente la nostra offerta formativa, che prima era strutturata solo nelle discipline pedagogiche. Il salto di qualità che abbiamo compiuto, da due a sette corsi di laurea, rappresenta un momento naturale di crescita rispetto alle ambizioni che ci siamo posti. Ci tengo a sottolineare, però, che abbiamo pensato a uno sviluppo dell’Ateneo sostenibile, rispetto alle risorse che abbiamo, e in grado di continuare a garantire la stessa qualità agli studenti. E questo lo stiamo portando avanti ascoltando le istanze degli studenti. Ogni anno reinvestiamo gli utili per potenziare l’offerta formativa esistente e per individuare nuovi corsi rispetto alle esigenze dei territori e del mercato del lavoro italiano e internazionale, in una logica di interdisciplinarità tra i diversi settori.

 

La flessibilità, la possibilità di gestire il tempo da dedicare allo studio e l’assenza di limitazioni territoriali sono tra gli elementi che hanno decretato il successo di IUL in questi anni: quali nuove sfide attendono l’Università Telematica in Italia e – più nello specifico – in che modo IUL si sta preparando per il prossimo Anno Accademico?

Il prossimo anno accademico sarà per l’Università IUL un anno di consolidamento e di potenziamento dell’attuale offerta formativa. Strategicamente stiamo puntando su un rafforzamento degli strumenti di placement, per garantire agli studenti delle opportunità di tirocinio e di lavoro durante e dopo il percorso di studi. La rete di partner che stiamo costruendo punta proprio in questa direzione: offrire agli studenti più sedi di esame, un maggiore contatto con persone che lavorano con noi, e allo stesso tempo ampliare il numero delle aziende nei vari territori che decidono di puntare sui giovani neolaureati e appena specializzati in un master. Tra le sfide che ci attendono, anche uno sviluppo ulteriore della ricerca e della partecipazione a progetti europei e internazionali. Su questo dobbiamo continuare sulla strada tracciata negli ultimi due anni, nei quali abbiamo dato vita alla nostra rivista scientifica “IUL Research” e abbiamo avviato progetti con università straniere nell’ambito di Programmi gestiti dalla Commissione europea e della cooperazione transnazionale.