Concorso a Cattedra PNRR2: numeri in calo e nuove regole per la selezione docenti
Si sono chiuse le iscrizioni per il Concorso Scuola PNRR2, rivelando un significativo calo di candidature rispetto alle precedenti selezioni. Secondo fonti sindacali, i dati preliminari mostrano 36mila iscritti per Infanzia e Primaria e 202mila per la Secondaria di I e II grado, compresi i candidati per posti comuni e sostegno.
Il ridimensionamento appare particolarmente evidente nel confronto con il precedente concorso. Nella Secondaria, i candidati sono meno della metà rispetto ai 437.351 che si erano presentati per 29mila posti. Per Infanzia e Primaria, si è passati da circa 59mila candidati a una platea molto più ristretta.
La flessione risulta ancora più marcata nel settore del sostegno, soprattutto nelle regioni settentrionali. Alcuni esempi eloquenti: in Lombardia, a fronte di 142 posti per l’Infanzia, sono pervenute solo 103 candidature. In Piemonte, su 108 posti, appena 31 aspiranti hanno presentato domanda. Situazione analoga per il sostegno primaria: in Veneto, 46 candidati su 675 posti; in Piemonte, 50 candidati per 689 posti; in Liguria, solo 19 candidati per 215 posti.
Questi numeri sollevano interrogativi sul sistema di reclutamento scolastico e sulle prospettive occupazionali nel mondo dell’istruzione. Il calo delle candidature potrebbe essere sintomo di una diminuita attrattività della professione docente, influenzata da fattori come stabilità lavorativa, retribuzione e condizioni di lavoro.
Ricordiamo infine che le prove selettive del Concorso seguiranno un nuovo iter stabilito dal Decreto Legge 71/2024. Il Ministero dell’Istruzione renderà presto noto il calendario nazionale attraverso il Portale Unico del Reclutamento. Per superare la prova scritta sarà necessario raggiungere almeno 70 punti su 100. Saranno ammessi all’orale il triplo dei candidati rispetto ai posti disponibili, più coloro che avranno conseguito lo stesso punteggio dell’ultimo candidato idoneo.
La fase orale valuterà le competenze disciplinari, didattiche e linguistiche dei candidati. Per alcune classi di concorso è prevista anche una prova pratica, a ulteriore verifica delle capacità professionali.
Il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici Regionali sono ora chiamati a gestire una fase delicata del processo selettivo, cercando di garantire l’individuazione dei candidati più meritevoli e motivati a svolgere un ruolo cruciale nella formazione delle nuove generazioni.
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